Un occhiale su misura per Henri Chenot
BOLZANO Volendo potremmo parlare di due istituzioni nei rispettivi settori, se non fosse che parrebbe un po’ troppo “ruffiano”. Vero è comunque che parliamo di due persone le quali, appunto nel loro settore lavorativo, mettono sempre il massimo impegno, non si stancano di cercare la perfezione e continuano ad aggiornarsi, a perfezionare, a creare. E visto che le caratteristiche li accomunano, dovevano prima o poi incrociarsi. Parliamo di Henri Chenot, dagli inizi degli anni Settanta pioniere della fitocosmetica e fitoterapia, fondatore della biontologia, un concetto nuovo per studiare l’evoluzione dell’invecchiamento psicofisico, e dagli anni Ottanta insieme alla moglie Dominique è il simbolo e la guida dell’Hotel Palace – Espace Henri Chenot di Merano, il tempio del benessere. E poi parliamo di Stefano Calderari, ottico e designer di occhiali, bolzanino a suo agio nel mondo dove spesso gira per creare nuovi occhiali, ma tenendo sempre il piede ben saldo nella sua Bolzano e nel suo negozio di via Sernesi. «Quando sono stato contattato da Henri Chenot per realizzare gli occhiali per lui e per la moglie Dominique, devo ammettere che ho avuto un brivido: parliamo di un mito mondiale del benessere, un’autorità della salute e bellezza e quindi il compito poteva mettere un po’ di apprensione… Poi però, quando sono andato da Chenot al Palace il timore “reverenziale” è svanito: sono stato trattato praticamente come una persona di famiglia, Chenot mi ha accompagnato, con autentico entusiasmo, a scoprire tutte le particolarità e le specificità del Palace Hotel». E in quel tour, fra le sale di un hotel storico e le lounge dedicate ai trattamenti di bellezza, Calderari ha elaborato già le prime idee per gli occhiali che avrebbe creato per la coppia Chenot. «Ho pensato – spiega l’ottico bolzanino – a dei modelli particolari, che poi ho concretizzato grazie a degli straordinari artigiani con i quali collaboro, utilizzando materiali che paiono quasi a contrasto: la pietra, ma “tagliata” in fogli sottili, leggeri, e il titanio, ovvero leggerezza e resistenza per eccellenza». Perchè, del resto, di eccellenze stavamo parlando… ©RIPRODUZIONE RISERVATA